26/06/11

Maya Zignone

Nata a Genova, si diploma al liceo Artistico e frequenta per un periodo l’Accademia di Belle Arti, specializzandosi successivamente in ceramica a Faenza e in grafica e comunicazione visiva a Milano e Genova. 
Dal 2002 è impegnata in un’attività di studio e di ricerca sulla luce, l’energia e lo spazio.
La multimedialità diventa il perno linguistico del suo lavoro che integra luce, fotografia, installazione, performance e video.

Esposizioni personali in Svizzera, a Trieste, Genova, Torino, Nuova Gorica, Ferrara, Novara.
Numerose collettive presso gallerie e prestigiosi spazi pubblici a Genova, Torino, Novara (per il Premio Nazionale di Pittura e Scultura Palazzo dei Musei Civici del Broletto vince la targa Provincia di Novara),Vigevano, Ferrara, poi a Helsinki, a Varna, a Parigi.
Partecipa a Video Festival in Italia: a Torino, Siena, Napoli (vincitrice alla seconda edizione del Magmart) e all’estero: Neubrandenburg (Germania), Szczecin (Polonia), Marsiglia, New York, Philadelphia, in Indiana (USA), in Romania. 



Le sue istallazioni sono linee luminose, fosforescenti quasi trasparenti. Forme pure, lontane da ogni tipo di deriva sentimentale. Vettori di forza ed energia: il naturalismo astratto è la sua grammatica. Si accendono in un grande vuoto spaziale e ci obbligano a guardare oltre che intorno a noi anche dentro di noi. (Giovanni Cordero)


Uso la luce così illumino il buio. Quasi sempre lo coloro per inventare nuovi spazi in cui muoversi, respirare, meravigliarsi, pensare. Anche riposare. Si sa che è un’illusione, che è irreale, solo temporaneo ma tutto ciò genera emozioni, energia. E io lavoro con l’energia, la luce, lavoro sulle trasparenze, la fragilità e la leggerezza del vetro. Penso e disegno, segni precisi, incisivi, forme essenziali, primarie e in seguito tutto diventa luce. E così inizia il viaggio, un viaggio da sperimentare, in continua evoluzione, in grado di trasformarsi in un luogo di vissuto e di esperienze. Mi piace coinvolgere lo spettatore, permettergli di interagire, sviluppare una nuova percezione di spazio in modo da avviare un processo di comunicazione e di riflessione, e la sensibilità che ne deriva è determinante nei confronti del lavoro. Molte volte, nelle installazioni luminose, inserisco elementi che rimandano al rapporto con la società, ai suoi drammi, alle sue contraddizioni e nevrosi, al sistema consumistico e capitalistico che fa di noi degli adepti spesso senza possibilità di scelta. (Maya Zignone)


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