"Questi acquerelli fanno parte di una serie di lavori sulle relazioni tra lo spazio, il tempo e la materia come dimensioni narrative della percezione.
Spazio inteso come rapporto di equilibrio tra le parti colorate e la superficie di sfondo; tempo come velocità del gesto pittorico in relazione al periodo di asciugatura del colore; infine materia in quanto carta, che da semplice supporto diventa elemento della composizione.
Spazio inteso come rapporto di equilibrio tra le parti colorate e la superficie di sfondo; tempo come velocità del gesto pittorico in relazione al periodo di asciugatura del colore; infine materia in quanto carta, che da semplice supporto diventa elemento della composizione.
Sono dei monocromi, in cui delicate variazioni di tono nascono dalla stratificazione del colore che nella fase di asciugatura si deposita sul foglio, delineando una sorta di mappa “idrografica” della superficie ruvida.
La carta, non inumidita in precedenza, accetta o rifiuta il colore molto diluito, lasciando affiorare la texture nascosta della polpa di cellulosa che dopo essere stata stesa ad asciugare sui telai si dilata e si restringe sotto l'azione dell'acquerello steso con generosità.
Talvolta il segno rimane evidente, ma nella maggior parte dei casi si riduce al minimo; il solo atto di inclinare il foglio di carta per disperdere il colore in eccesso diventa un nuovo strumento espressivo, che conserva tutta la pienezza vitale e personale del gesto umano.
Sento che il tempo impone all'inizio una certa velocità nella stesura dell'acquerello, ma poi si espande e diventa una necessità per l'osservatore, affinché possa entrare in risonanza con il quadro, trasformarlo in punto di riferimento e collocarsi nel suo campo d'azione.
La dimensione ridotta delle opere contribuisce a mantenere l'esperienza in un ambito più intimo, ma non per questo limitato."
"A painting is not a picture of an experience; it is an experience." (Mark Rothko)
testo e immagine © Tommaso Panzeri
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